la mia cara amica Amelia Rosselli Lettere di Giuseppe Conte
a Giorgio Di Costanzo
È inutile spiegare l’Oceano ai ranocchi

Per allargare la mia vita e liberare spazio, da qualche anno sto selezionando il mio archivio personale, buttando direttamente nella spazzatura gran parte dei libri, ritagli, riviste, lettere che ritengo inutili. Ora è venuto il turno dei poetessi. (Giorgio Di Costanzo)

Sanremo, 15 gennaio 1980

Caro Di Costanzo,
[…]
Salutami Franco, che non vedo più dai tempi, pieni di fervori ed entusiasmi di Altri Termini, e portagli i segni del mio amore per l’assoluto della poesia…

Imperia, 10 gennaio 1984

Caro Giorgio,
[…]

Io ho attraversato l’avanguardia, non l’ho rimossa: oggi non ne resta granché, un semplice sforzo di sopravvivere in certuni, un gioco burchiellesco e intelligentemente superfluo e senza vita in Sanguineti. È più facile ricordare un verso memorabile di Pasolini che dei Novissimi: di tanto sforzo (e sfarzo) verbale, sintattico, metrico, non è rimasto che un ricordo retorico: nessuna filosofia, nessuna concezione del mondo, nessun valore (sì, proprio Valore: Bellezza, Grandezza ecc.). Certo, ho mosso i primi passi letterari dentro Altri Termini; posso dire che furono anni esaltanti: mi spingeva una furia teorica mai placata ma allora più acuminata; i miei rapporti furono soprattutto rapporti di amicizia e di collaborazione – a tratti molto stretta – con Franco Cavallo, indomito e appassionato direttore. L’ala marxista di Altri Termini, cioè Roberto Esposito (a proposito, è ancora marxista o si è convertito […] Il gruppo torinese (Barberi Squarotti) era legato a una mia esperienza universitaria di allora.
Determinante fu per qualche anno la collaborazione personale tra me e Cavallo: per un anno o due, non ci fu giovane poeta italiano che non passò per Altri Termini. Allora venivo spesso a Napoli, e ho un ricordo molto bello, di quegli incontri. Posso concludere riaffermando il valore di formazione e di crescita che ha avuto per me Altri Termini

Imperia, 23 marzo 1984

Caro Di Costanzo,
[…] vedo che sulla bibliografia che riguarda
L’ultimo aprile bianco ne sai più di me… Riconosco che i pezzetti di Memmo e di Santagostini erano del tutto irrilevanti (non mi risulta per altro che Santagostini abbia scritto molto di rilevante…) mentre non sapevo che Bonura ne avesse scritto.
[…] Non ho ricevuto Altri Termini: ho sentito però Franco Cavallo che me ne ha confermato la ripresa, e non posso che esserne contento. Spero allora di vederci a Ischia, prima o poi. Sulle tue predilezioni novecentesche […] ognuno cerca la sua strada: anche per me Ungaretti e Campana sono importanti: Penna è delizioso: la Rosselli non la capisco, non me ne importa niente (in ogni caso, criticamente, non vedo la sua "importanza" storica). Parlami un po’ di te e delle tue ricerche in poesia…
 

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Una risposta a

  1. anonimo ha detto:

    “la Rosselli non la capisco, non me ne importa niente (in ogni caso, criticamente, non vedo la sua “importanza” storica)”

    ah ah ah ah ah ah ah ah

    ma dove viveva, sulla luna?

    sai come sarebbe “dispiaciuta” la Rosselli di un giudizio del genere…

    ans

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