Ingeborg Bachmann (4)
Ingeborg Bachmann
Klagenfurt, 26 giugno 1926
Roma, 17 ottobre 1973

Ingeborg Bachmann (3)Ingeborg Bachmann
La Boemia è sul mare



Se qui sono verdi le case, in una casa entro ancora.
Se qui sono integri i ponti, cammino su suolo sicuro.
Se in ogni tempo pena d'amore è perduta, qui contenta la/ perdo.

Se non sono io, è un altro ed è un io come me.

Se qui una parola sino a me confina, lascio che confini.
Se la Boemia ancora è sul mare nei mari io credo di nuovo.
E se ancora nel mare io credo io spero nella terra.

Se sono io, lo è un altro ed è a me uguale.
Più nulla per me io voglio. Io voglio naufragare.

Al fondo, sì, sino al mare, lì la Boemia ritrovo.
Sul fondo sospinta, sereno è il risveglio.
Ora so dal profondo e più perduta non sono.

Venite boemi voi tutti, gente del mare, puttane dei porti e navi
disancorate. Non volete essere boemi, illiri, veronesi,
e veneziani voi tutti. Le commedie recitate che sono fatte per ridere/
e inducono al pianto e cento e più volte sbagliate,
come me che tanto ha sbagliato e prove mai ho superato,
sì, l'una e l'altra volta le ho superate.

Come la Boemia le ha superate e un bellissimo giorno
il mare le fu donato e adesso è sul mare.

Io confino ancora con una parola e con una terra diversa,
io confino, anche se poco, sempre più con tutto,

un boemo, un errante, che nulla ha, nulla trattiene,
capace ancora soltanto di vedere dal mare, che è controverso, la terra/
         della mia Elezione.

Ingeborg Bachmann (2)

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2 risposte a

  1. marijam ha detto:

    giorgio,
    questi tuoi ricordi di grandi personaggi fatti solo di splendide foto e di citazioni meravigliose sono più significativi di mille discorsi critici.
    Per questo voglio ringraziarti.
    maria

  2. foglia ha detto:

    la amo tanto questa poesia.
    e il suo volto coraggioso.

    grazie, saluti.
    giampaolo

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